Piedi

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Effetti collaterali alla notizia di trasferimento

mercoledì 21 novembre 2012

Il calzetto maledetto!

Con l`arrivo dell`autunno ogni donna sana di mente sa che insieme alla bellezza delle foglie secche e` in arrivo anche l`abominevole questione dei calzini.
Purtroppo per noi, di genere femminile, vi e` un preciso momento dell`anno in cui, diciamocelo, non si sa  piu` che pesci pigliare e volente o nolente si e` costrette ad esibire un tratto di gamba capace di inscenare un pezzo di involontaria comicita`!
Parlo ovviamente dell`uso dei gambaletti detti anche calzetti o calzini a seconda della latitudine in cui ci si esprime.
Bene, anche in Cina il branco femminile non e` esente da tale annoso problema pero`, pero`...le donne orientali hanno risolto il dilemma in maniera a dir poco esilerante. Per la serie se dobbiamo farvi ridere tanto vale che vi sganasciamo la mascella. Uomini carissimi, attenti che con questa performance vi facciamo venire il blocco alla mandibola lasciandovi a bocca spalancata in una sorta di smorfia di sorriso/dolore perenne. Il tutto a gratis e a casa vostra!
Il calzino che qui va per la maggiore e` tendenzialmente color carne, ma non trasparente, no  eh no, proprio carne, color dei piedi della Barbie per farvi un`idea ed e`una lunghezza imbarazzante, una spanna circa.
Siccome non mi piace stare con le mani in mano,  sto seriamente pensando di organizzare una sfilata tra amiche e di far pagare il biglietto d`ingresso agli uomini come se entrassero nel castello degli orrori e poi devolvere il ricavato in beneficenza. L`ho detto che l`aria cinese fa male ma mi hanno "deportata" quindi se do segni di mattana una ragione c`e`.
Torniamo seri, questo modello ovviamente comporta il medesimo problema delle calze autoreggenti tanto in voga negli anno 80: ti strizza  la ciccia dividendo il polpaccio in due salami cacciatorini o due wurstel giganti a seconda della quantita` di ripieno di cui sei dotata.
Bene, non e` una bella scena da vedere ve lo assicuro e mi chiedo chi abbia potuto inventare tale oscenita`. Da giorni mi aggiro per negozi e supermercati in cerca di gambaletti meno allucinanti di questo ma al momento non ve ne e` traccia...Qualcuno sussurra che in centro da H&M si trovino modelli simil europeo quindi a breve faro` un`ispezione per verificare se il pettegolezzo corrisponde a verita` (ovviamente chi ha fatto la soffiata dice di non averne mai usati, mah...alzi la mano chi non ne possiede neppure un misero paio!).
Purtroppo, ottimista come sono, ne avevo infilati in valigia solo tre paia pensando che tanto ne avrei comprati a bizzeffe ed invece mi ritrovo a far girare in bacinella sempre il trio Medusa incrociando le dita che non si rompano. Li insapono con una delicatezza tale che non ho mai neppure riservato ai miei figli quando erano neonati e avevano la crosta lattea e la dermatite atopica. Per di piu` due paia sono neri e va bene, ma uno e` violetto (non so per quale razza di motivo lo abbia portato che tanto non si abbina con nulla ma ogni volta che faccio la valigia, anche quando si tratta delle vacanze estive, sono preda delle lacrime per cui devo aver travisato colore. Questa volta poi ero preda di talmente tanti sentimenti funesti che avrei anche potuto imbarcare il mocho Vileda con tanto di secchio senza rendermene conto).
Lo so che esiste anche una manciata di donne che non si piega alla comodita` in virtu` dell`estetica ma io ahime` non sono di quella fazione. Per lungo tempo la mia amica S. ha cercato di convincermi che il reggicalze e` comodissimo...Mah! Forse non ho ancora capito come si indossa perche` a me si gira nella pancia. Mi fa fare la figura della pulciosa tanto mi devo grattare per il solletico all`ombelico che mi provoca.
Comunque stamane ho provato un sadico brivido di piacere. Dovendo acquistare le calze per Marito, dotato di pollice che perfora  peggio di una scavatrice, ho scoperto che qui in Cina la par condicio  l`hanno gia` raggiunta da anni, infatti, anche per l`uomo, quello che non deve chiedere MAI...esiste solo la calza a mezzo polpaccio, tie`!





mercoledì 14 novembre 2012

Lezione numero uno

E` iniziato il freddo, quello serio intendo. Non posso dire che, come in Italia, non ci siano piu` le mezze stagioni perche` qui l`autunno e` stato davvero bello. A parte il fatto che non si vede il colore del cielo, e quando verro` in Italia staro` col collo allungato come una giraffa per tutto il tempo, ho la fortuna di vivere temporaneamente in un posto molto verde per cui mi godo la trasformazione dei colori.
In realta` dove abito non e` tutto cosi` romantico o meglio lo e` a tratti. Per esempio, a proposito di cio` in questi giorni stanno piantando  i vasetti di violette  che erano serviti per abbellire il compound il mese scorso in occasione della festa d`autunno.

Bene, siccome le sistemano un po` ovunque nei nostri giardinetti una mia amica ha avuto la malaugurata idea di chiederne qualcuna per ingentilire il suo pezzetto di verde antistante la casa. E` un po` fanatica in quanto a fiori ma qui ognuno vive leggermente  in uno stato di alterazione mentale per cui a lei e` partita la rotella della botanica e a me quella del blog. Oggi ad un pranzo di compleanno ho incontrato anche una simpatica signora che tiene corsi di cucina alle espatriate straniere ed alle ayi (donne di servizio). Voglio dire che si presume insegni  a cucinare seriamente ma alla  domanda di un`altra invitata "Ma gia` in Italia facevi questo di mestiere?" Lei ha  risposto tranquillamente "No, no, sai come`e,` in Italia la domenica magari cucinavo per tutta la famiglia...". Capite che stare in un paese molto inquinato puo` far male davvero.

Comunque, tornando ai fiori il risultato alla prima richiesta della mia amica e` stato incredibilmente: yes!
Eh, che efficienza, abbiamo pensato., che roba `sti cinesi. Poi piu` nulla, per giorni silenzio assoluto...a quel punto suo marito torna alla carica e chiede direttamente al service centre se e` possibile effettuare tale operazione.
Risposta alla seconda richiesta: yes sir, sorry we forgot now we can. Oh che roba, poverini sei erano solo dimenticati...pensiamo ingenuamente.

Nel pomeriggio pero` le telefonano a casa e in un inglese incomprensibile cercano di comunicare qualcosa. Siccome non avviene nulla per circa due settimane e i giardinieri continuano a piantare violette qua e la un po` a casaccio la mia amica torna col marito di nuovo nell`ufficio suddetto.
A quel punto un impiegato apre un librone e fa vedere che hanno registrato tutto. Che hanno preso appunti lunghi una pagina sulla loro questione. Forse hanno ricopiato anche le frasi che si sono scambiati al telefono, si sa qui siamo controllati su tutto. Mostra fisicamente che sanno di cosa si parla ma in quanto a trovare una soluzione non sanno come fare. Spalancano le braccia, annuiscono, scuotono la testa , fanno tutti i gesti possibili che pero` qui possono avere significati contrari a quelli di nostra conoscenza.  Ad un certo punto arriva anche un altro addetto, confabulano in due e poi ne giunge un terzo. Dopo mezz`ora la mia amica li saluta, non sa se le piantine le verranno mai messe in giardino ma non puo` passare con il simpatico gruppetto l`intera mattinata.

Stamattina ultima puntata. La mia amica stava facendo il letto al piano di sopra della casa e vede i famigerati giardinieri piantare le violette proprio di fronte a casa sua. A casa di un giapponese per giunta...l`onta e` troppa, molla le coperte per aria e si fionda di sotto, cinque secondi diciamo.
Roba da non crederci, aprendo la porta dei giardinieri non c`e` piu` alcuna traccia. Evaporati...ma peggio ancora per sistemare le violette hanno ranzato via il bellissimo angolino di grisantemi gialli dei vicini, allucinante!

Lo so che la festa dei defunti e` passata da piu` di una settimana ma quei grisantemi erano bellissimi, e poi sono fiori che  vanno alla grande, sono tra i piu` costosi, si regalano perfino alle spose!

Perche` hanno fatto cio`? Ci chiediamo. Hanno eseguito un ordine? Hanno voluto fare un dispetto (ora la mia amica avra` sottocchio le bellissime violette piantate nella casa del vicino)? Hanno deciso  di pensare come gli occidentali che i grisantemi vanno bene solo al camposanto?
Non so, fatto sta che ho imparato la lezione numero uno. In Cina  non ti dicono mai di no, pero` e` probabile che di fronte ad una richiesta semplice si ottenga un risultato negativo mentre di fronte ad una richiesta impensabile si ottenga un risulto positivo per cui prendero` coraggio e domani chiedero` al service centre se anziche` cambiare casa,  per averne  una con camera per ospiti, possono costruirci una stanza in piu` attaccata al salotto (praticamente un prolungamento)!

martedì 6 novembre 2012

Bye bye Hallowe`en!

Abbiamo superato anche Hallowe`en! Dopo la parata delle Nazioni organizzata in pompa magna dalla scuola dei due grandi la scorsa settimana, con tanto di stand patriottico, ci e` toccata pure questa.

Non sono un` afecionada di tale festa, soprattutto perche` mi pare sia celebrata in modo svilente rispetto a quello che era in passato nei paesi britannici, ma tant`e`, se sei in ballo devi ballare! Magari non ti scateni tipo un rock ma un lento si`, lo si concede in genere anche anche allo sfigato della festa, dunque ho decorato un po` la finestra e partecipato con i bambini alla serata a tema del compound e mi sono divertita, ammetto!
Cio` senza nulla togliere alla festa di Ognissanti che per noi rimane la vera festa del mese di novembre e mi sembra che i bambini abbiano davvero interiorizzato il concetto. Abbiamo ricordato i grandi santi del passato e ringraziato anche i santi che abbiamo la fortuna di conoscere in terra, soprattutto i missionari che occupano un posto speciale nel nostro cuore. Volevamo indurre i nostri figli a pregare anche per quei due santi di mamma e papa` ma siccome ultimamente siamo un po` troppo isterici e distratti (ho dimenticato due volte a casa lo zaino di Maria per andare a scuola...e scordato di lavare le maglie per l`ora di educazione fisica che qui equivale a prendere una nota) abbiamo sorvolato rimandando all`anno prossimo l`intenzione per essere almeno un po` credibili.
Comunque, la festa delle zucche e` iniziata mercoledi`all`asilo americano di Polpetta con tanto di genitori invitati a portare un dolce a tema (io mi sono offerta volontaria per aiutare i bambini durante i lavoretti cosi` sono stata esentata dalla preparazione dello snack e non ho dovuto combattere in cucina col forno che mi sta facendo fare un sacco di figuracce con le madri perfette delle amiche di Maria. Quelle che ti invitano al pomeriggio ed hanno sempre la torta margherita appena sfornata, i biscotti al cioccolato dorati al punto giusto e il pane ai cinque cereali pronto per la cena). Io non sono quel tipo di mamma, ormai mi sono messa l`animo in pace e cosi` pure i miei figli.
Una strana festa quella di Hallowe`en nelle scuole direi! Piu` divertente che paurosa, infatti erano vietati i travestimenti da  scheletri e mostri,  vampiri, streghe troppo stregose, maschere che potessero spaventare i bambini e armi in generale. Si sa` gli americani sono un popolo strano. Forse anche un po` confuso perche se la festa ha come tema la paura e  il mistero e poi ci si traveste da Puffo o Cenerentola non trovo il nesso! Quando ho detto al maestro che Maria si voleva travestire da fatina invece che da maga o civetta lui ha esclamato "Wonderful" lasciandomi a bocca aperta. E io che mi ero tanto sforzata di trovare qualche idea originale che avesse a che fare con il buio senza essere spaventevole o inquietante! Va beh, facciamo che si tratta delle prove generali per Carnevale e non se ne parla piu` !
A seguire, nel week end si e` svolta  la festa per le strade del compound con assalto alla porta di casa  tra le sei e le nove di sera. Marito si e` offerto volontario a rimanere inchiodato all`uscio per la distribuzione delle caramelle mentre io e la progenie abbiamo fatto la "processione".  Resoconto finale:  sei chili di ciupa ciupa e quattro pacchi di marshmellows devoluti ai vari mostri, fatine, streghe, pirati, cow boys e fantasmi  che si sono presentati a batter cassa e tre sacchetti straripanti di altrettanti dolciumi di vario genere di raccolta. Pari e patta direi.
Ora pero` si tratta di smaltire un po` del bottino. Se lasciassi in casa tutto 'sto glucosico  ben di Dio incustodito  potrebbe terminare in un paio di giorni causando un attacco di acetone a Polpetta, un nuovo dente cariato a Acciuga e un numero impreciso e variabile di brufoli ad Ado che poi andrebbe in crisi finendomi il copriocchiaie per nasconderli. ( Non avevo ancora trovato uno pseudonimo al grande  e questo mi sembra piuttosto adatto).
Lascio le immagini commentare la festa.

Casa di un vicino che si e` fatto prendere un po` la mano...


Casa di un altro vicino a cui manca qualche rotella

Prime questuanti, molto serie (madre a parte che si mette in posa sorridendo fuoriluogo e rovinando il talento innato delle figlie)

Gruppo di bambini asiatici in prima fila (decisamente disorientati)
Gruppo di bambini americani in seconda fila (decisamente consapevoli che si deve sorridere se si vuole ottenere qualcosa)
Trittico pennuto e curioso...(forse hanno sbagliato festa)

Quartetto di svedesi strafelici di poter finalmente di poter andare a dormire un po` piu` tardi rispetto alla norma.
(Solitamente le finestre delle case nordiche si chiudono tristemente alle otto, quando noi iniziamo la cena)


Gorilla solitario e silenzioso con cravatta (troppo simpatico)
Grugnisce e scappa non appena gli sporgiamo le caramelle!



Coetanei di Ado felici del genere femminile che si aggira nel compound...
(potrebbero essere a qualunque festa, non e` questo il motivo dell`allegria stampata sul volto)


Riassumendo: una festa veloce e indolore, in due ore ci si toglie la paura, dolce e salata al contempo per via delle lacrime versate al sequestro materno di parte del bottino, eccitante per via di essere al buio, allegra e un po` triste nel vedere tanti bambini bussare alla porta, sorridere felicissimi e spalancare il proprio sacchetto senza neppure ricordarsi di chiedere "trick or treat?".
Una festa che in qualche modo, pur non essendo affatto cinese, ha proprio lo stesso sapore della soia! Sara` per questo che alla fine mi e` piaciuta?











domenica 28 ottobre 2012

Vasco docet

Ieri mattina mi sono svegliata con le note di Vasco Rossi nelle orecchie.  Come sempre accade non ricordavo affatto le parole con precisione per cui la canzone che avevo in mente ad un certo punto prendeva una piega strana. Era evidente che il Vate non avrebbe scritto scemenze come quelle che canticchiavo io pero` il senso era quello giusto...
"C`E` QUALCOSA
CHE NON VA
IN QUESTO CIELO
C`E` QUALCUNO
CHE NON SA
PIU` COS`E` UN UOMO..."
Ecco fin qui ci arrivavo, poi piu` nulla per cui ho aggiunto a modo mio frasi che si adattavano all`umore del momento. Ora, lo so bene che a 43 anni suonati magari uno dovrebbe ascoltare qualcosa di piu` adeguato. Non dico per forza musica classica pero` magari Andrea Bocelli o Cat Stevens  se vogliamo lanciarci in qualcosa di  panorama internazionale, ma a me piace ancora Vasco!  Sono sue le parole che quando, preda di  emozioni incontrollabili,  salgono come razzi al mio cervello, poi ho la decenza di cantarle in mente pero`, cosi` non spacco i vetri ed evito di notare i figli che si tappano le orecchie e fanno quelle facce piene di vergogna che mi ricordano tanto la mia quando, a tredici anni vedendo i miei ballare, pensavo che avrei preferito un genitore in sedia a rotelle!
Non sono l`unica madre indecente pero`. So benissimo che la mia amica E. balla Madonna e Rianna (che non so neppure come si scrive mi pare ci sia una H ma non so bene dove) come un indemoniata preda di una visione celeste non appena sua figlia mette piede sullo zerbino per uscire. Se la scoprissero i suoi alunni di scuola media la denuncerebbero al Ministero dell`istruzione per farla internare.
Bene l`emozione forte di cui ero preda ieri ancora nel letto sotto le umide lenzuola shanghaiesi non era nulla di poetico, ero incazzata nera.
Da alcuni giorni avvertivo che stavo per esplodere contro il disordine dei figli e il loro rendere la mia vita di madre semicasalinga frustrata e isterica. Non parliamo del versante scuola verso il quale ultimamente dimostrano il medesimo interesse che io ho verso la pesca del luccio. Sara` che in questa settimana ci son stati i colloqui con gli insegnanti, sara` che Marito era in Giappone, sara` che l`inquinamento era alle stelle, sara` che ho comprato dei costosissimi biscotti al cioccolato per poi scoprire che erano al vino e pazienza se li ha mangiati l`amichetta di Maria che ha solo tre anni,  e la madre e` tutta intrippata di cibo biologico... Io comunque dovevo sbottare! Se non l`avessi fatto sarei implosa.
L`esplosione e` avvenuta dopo cena, cosi non ho rovinato la giornata a nessuno, al massimo la serata ma questo ha fruttato un risultato notevole: alle nove  erano tutti e tre in bagno a lavarsi i denti senza lagnarsi, alle 9,15 nel letto a leggere, alle 9,30 tutte le luci erano spente (Maria recitava da sola l`Angelo di Dio e forse lo supplicava di farmi ritornare normale). Io e Marito siamo perfino riusciti a scambiare due parole come se niente fosse. Nella sfuriata il fortunato non era compreso o meglio assente giustificato durante lo svolgimento dei fatti.
Lascio alcune immagini per meglio comprendere cosa puo` far scatenare l`esplosione del vulcano mamma che apparentemente e` inattivo ma dentro spesso, piu` di quanto si creda, ribolle come una furia.
(Si tratta solo di uno dei numerosi momenti topici della giornata)

Figlio Adolescente a colazione. Necessita di ampia varieta` di cereali per soddisfare una  fame che pare risalire a generazioni precedenti l`era neandertaliana , tutti costosissimi soprattutto se si risiede in Cina.  Si aggira con cappuccio per nascondere la comparsa dei brufoli. E` perennemente in ritardo e dimentica
di portare i compiti a scuola, pur dopo averli fatti sotto urla e minaccia del genitore femmina.

Figlio Acciuga dopo colazione. Non necessita di molto cibo per sfamarsi, anzi, va indotto a superare l`ostilita` generale che nutre verso la maggior parte di cio` che e` commestibile per la  stessa specie. Si nutre prevalentemente di cioccolata svizzera in polvere a tratti introvabile nei supermercati.
Dopo essersi sfamato generalmente  cade col capo sul desco e assume un` aria di disapprovazione verso l`universo. Si muove solo in seguito a molte preghiere materne. Se si urla si ottiene il risultato opposto, si inchioda come un mulo e non proferisce piu` alcun verso per molti giorni.


Figlia Polpetta al breakfast. Gioca col cibo come un clown per circa mezz`ora rallentando cosi` i tempi di preparazione mattutina. Ogni settimana vorrebbe cambiar menu` ma la femmina prevalente del branco glielo impedisce, almeno per quanto concerne l`alimento solido. Si e` attestato che gradisce strani biscotti asiatici, ne` dolci ne` salati, immangiabili per i piu`, adorabili per lei. Considerato il basso costo dei suddetti si e` pensato di non contestare la scelta. Per quanto riguarda l`elemento liquido di cui si nutre a colazione  esso puo` variare tra camomilla (?), acqua fredda (?) latte rosa (?) o succo di cavolfiore rapa e mela (????? Non e` home made, si trova gia` pronto e l`ho comprato una volta per sbaglio, ora lo devo acquistare intenzionalmente ogni settimana.

Per concludere saluto con altre poetiche parole di Vasco che rimettono l`anima in pace:

"VIVERE NON E` PER NIENTE FACILEEEEE!"

Avrei anche potuto canticchiare a caso qualche frase della canzone  "IERI HO SGOZZATO MIO FIGLIO" presa dal piu` bell`album della sua vita ("Siamo solo noi" mi sembra...) ma siccome non l`ho ancora fatto per davvero mi riservo di usare la citazione piu` avanti.  A quel punto sara` l`ultimo mio scritto per ovvie ragioni.
Per ora ho solo il   "FEGATO   SPAPPOLATO"  ma " VA BENE VA BENE VA BENE COSI`"....

giovedì 25 ottobre 2012

La moda passa, lo stile resta. Grazie al cielo!

Siccome la stagione sta per volgere al termine, ovvero stanno per incominciare le piogge cinesi che mi condurranno in un periodo di depre sicura, mi affretto a raccontarvi di una stravagante  tendenza locale  ancora un po` estiva: sandali/scarpe con superzeppa!
Non che sia un esperta in materia ma neppure ignara delle basilari regole di buon gusto per cui sento il diritto di parlare (i tacchi alti li ho portati solo ai tempi delle elementari quando, in uno sdoppiamento di personalita`, entravo nel corpo della mia Barbie-sposa e la facevo camminare con la sicurezza di una top model. In effetti, a ripensarci bene, se mi facessi saldare l`anca come quella di Barbie potrei provare anche io,  non dico su un 12 ma su un 6 centimetri si`. Ci tengo a precisare che ero l`unica del quartiere i cui genitori avevano regalato una Barbie di colore. Come dire...complimenti, seminato bene!).
Da quando siamo arrivati a Shanghai  le ho notate subito e cosi` pure il marito e i figli quindi vuol proprio dire che ve ne devo far partecipi. I sandali o scarpe con superzeppa cinesi che imperversano  senza ritegno da questa estate  sono contro qualunque norma di decenza, inimmaginabili, a tratti allucinanti.

Fotografarle e` stato divertente ma anche un po` un lavoraccio. Chinata nelle posizioni piu` improbabili con i figli maschi che si allontanavano e mi prendevano per pazza urlandomi di smetterla e la figlia femmina che piu` vedeva la zeppa alta piu` mi implorava di comprargliele uguali ho fatto un piccolo reportage  del Kitch.

D`altro canto le scarpe dicono molto della persona quindi se vogliamo conoscere un po` i cinesi partiamo dal basso (prima o poi faro` anche qualche considerazione un po` piu` elevata ma per ora non sono in grado di parlare della teoria dei massimi sistemi).
Traducendo in parole  cio` che ho visto ogni giorno varcando  anche solo di un passo la soglia del compound  occidentalissimo dove abitiamo (all`interno le scarpe sono per la maggior parte da jogging, indossate da madri svedesi trentenni  con 5 figli,  due cani  una moto e la 38 di taglia, poverette) posso dire che le ragazze cinesi attuali sono diventate : eccentriche, fluorescenti, ghepardate, sado maso, e decisamente  MOLTO ALTE.
L`effetto ottico prodotto dalla zeppa sulla misura dell`altezza e` quello di trasformare un pigmeo in un  grattacielo, il problema rimane pero` la camminata. Non appena ci si muove e`inevitabile notare il sorgere nel corpo di movimenti ondulatori e sussultori al contempo. Sorge un dubbio, sara` mica `sta moda funesta che ha scatenato il recente susseguirsi di tsunami e terremoti in Asia? Potrebbe essere!
A questo punto mi auguro che la zeppa-tendenza non si sparga nel modo, pena un gigantesco maremoto terrestre. Ma io mi chiedo, i cinesi son cosi` bravi a copiare che proprio ora dovevano iniziare ad inventarsi una calzatura cosi` pericolosa?
Non parliamo poi della versione `stivaletto con alluce di fuori`  pronto a prender aria e a mostrare senza alcuna discrezione  l`improbabile colore dello smalto (giuro di averne visto uno aggirarsi in piazza del Popolo color mucosa da raffreddamento di quarto grado, quello da 3 granuli di sulfur 6 ch per chi si intende di omeopatia, o da 3 spuzzi di Vicks spray nasale prima di coricarsi per quelli che ancora non si sono convertiti).

Dopo tanto orrore non posso salutarvi con immagini raccapriccianti impresse nel cervello, mi scuso soprattutto  di aver urtato le mie amiche piu` delicate stomaco in materia di fashion (S. e S. e E e S e F e G e l`alta G. e K e C.)   per cui vi ricordo che, siccome siamo in una terra ricca di contraddizioni, l`eleganza dello stile tradizionale cinese e` solo sopita dal desiderio malsano di occidentalizzarsi in fretta.

 Queste magnifiche babuccette esistono ancora nei mercatini fuori Shanghai, bisogna solo scavare per bene nel mucchio. Si sa`, la moda come la storia e` ciclica. Speriamo solo di non dover aspettare troppo nell`attesa del ritorno!
A proposito di storia faccio ancora una breve ma significativa divagazione che aiuta, oltre alle considerazioni sulle scarpe di cui sopra, a capire meglio i cinesi, in particolare il loro senso di supremazia su ogni genere di argomento.
Alcune mattine fa mi sono trovata a dover difendere persino le origini britanniche della festa di Hallowe`en. Non avrei mai immaginato di arrivare a tanto. Avendo un problema idraulico in casa ho chiamato una gentile signora addetta al servizio  portineria che si occupa di gestire le emergenze. Cosi`, mentre si chiacchierava del piu` e del meno in attesa "dell`ingegnere", lei mi fa notare che nel compound iniziano ad apparire le prime decorazioni di Hallowe`en. "Si`" dico "Qui i bambini sono prevalentemente anglofoni e le scuole sono inglesi o americane quindi volenti o nolenti ci si adegua".  La gentile signora  concorda ma con immensa  sorpresa aggiunge con fermezza che la festa dei morti l`hanno ideata loro. "No" dico un po` meno gentilmente io, "E` frutto della tradizione celtica". L`ho studiato.  Di questo ne sono  certa. "No" insiste lei "noi festeggiamo i defunti da millenni. Solo che lo facciamo in un altro periodo dell`anno" conclude salutandomi mentre apre la porta dato che il fantomatico ingegnere e` arrivato.
Ma come e` possibile mi chiedo? Va beh che avete inventato i caratteri mobili 400 anni prima di Gutenberg, va bene che avete inventato gli spaghettti

(guardate voi pero` il paragone tra i due risultati) va bene la genialata della carta igienica

ma ora pure Hallowe`en no, non e` vero!
Peccato che tutto questo lo dico in italiano all`ingegnere che, immobile come una statua, incassa lo sfogo guardandomi  con lo stesso sguardo gentile e fermo della sua connazionale, della serie "mi piego ma non mi spezzo!".
Va beh, io intanto la finestra l`ho decorata, pero` ora vado a documentarmi su internet.




mercoledì 17 ottobre 2012

Moglie e buoi dei paesi tuoi (una volta ragazzi! Una volta....)

Siamo davvero fortunati. Dopo due soli mesi in Cina ci capita di andare ad un matrimonio, ma mica un matrimonio qualunque, no, un matrimonio italo/cinese!

Da quando abbiamo ricevuto l`invito non stavo piu nella pelle e cosi` ho deciso di farmi fare un vestito. Grazie al cielo non avevo portato dall`Italia nulla di elegante quindi sono stata davvero obbligata.
Erano circa 15 anni che non andavo da una sarta, diciamo dal mio matrimonio....Ricordavo l`emozione della scelta del tessuto, le misure (partita con una 42 sono arrivata al matrimonio in una 44, l`unica sposa che per nervoso ingrassava anziche` dimagrire) le prove e le modifiche (tante da stravolgere il modello iniziale). Ho sognato che sarebbe stato di nuovo un po` cosi`, come nelle favole. Ogni tanto ho un lato Cenerentola anche io...
E invece no! Tutt`altro film direi. Parto per il mercato delle stoffe insieme a due amiche una, MOLTO esperta di Cina e una in visita turistica a Shanghai, doveva solo accompagnarci ed e` uscita con due abiti ed un cappotto...Ci addentriamo nel caos piu` totale del solito mercato che qui significa una specie di decadente palazzina straripante di bugigattoli e andiamo dirette dalla sarta di S. (la MOLTO esperta di Cina).  L`accoglienza e` familiare, capisco che avremo un buon prezzo, ma la sarta e` molto sbrigativa. In un minuto circa ho scelto il modello, nei trenta secondi seguenti il colore (strato sopra viola, strato sotto bianco ghiaccio) la decorazione (un dipinto stilizzato di bambu`) e preso le misure.

Neppure Wonder Woman avrebbe potuto fare piu` in fretta. Non era esattamente quello che avevo sognato ma in questo paese mi sto arrendendo a delle tempistiche a singhiozzo. Quando pensi che per ritirare gli esami del sangue ci vorranno un paio di giorni ti sbagli. I risultati te li danno mezz`ora dopo! Non scherzo, succede anche se vai al pronto soccorso di sera, come e` capitato a me con la colica. Ma se ti azzardi ad andare in banca non sai quando ne uscirai...neppure se devi solo prendere un bollettino.
Comunque la settimana dopo ritiro il vestito. E` perfetto,  peccato che alla sarta sia sfuggito un piccolo particolare, e` al contrario. Viola sotto e bianco sopra. Con una calma che farebbe invidia anche a Ghandi lo indosso lo stesso e penso che siccome qui la sposa sara` di rosso vestita il mio andra` bene lo stesso. That`s Cina! Sto imparando....
Passiamo al matrimonio. Si celebra alle 18 e 18  perche` qui il numero 8 va alla grande, porta fortuna e siccome i cinesi sono piu` superstiziosi dei napoletani, lo sposo ci dice che ha dovuto prenotare  questo giorno con un anno e mezzo di anticipo. Proprio come la data delle olimpiadi 8/8/2008 giorno in cui  c`e` stato a Shanghai il matrimonio collettivo piu ` numeroso del mondo. E` chiaro che  qui la situazione formicaio va alla grande. L`originalita` e` vista come un problema, un vizio da correggere, un`anomalia cromosomica.  Come dire...l`unione fa la forza!


Alle 6 in punto arriviamo in un mega albergo,


Maria continua a chiedere dove e` la chiesa e lo fara` per tutto il tempo fino a interrogare anche la sposa e mentre stiamo per salutare aggiunge  indispettita   "mammaaaa, ma dov`e` il prete?" Niente da fare, non ci crede che si siano sposati. Non le quadra il fatto che gli sposi siano entrati nel salone camminando su una passerella  col sottofondo musicale di guerre stellari, che la sposa abbia subito tolto l`abito bianco tipo meringata  per indossarne uno rosso Ferrari, che la cerimonia sia officiata da una specie di presentatore con al seguito una signorina munita di guanti bianchi visibili a tutti che ci segnala quando dobbiamo battere le mani, che non ci sia la torta nuziale di panna. Questo in verita` urta anche me. Che la cena si concluda con la frutta mi mette tristezza, un bel carico di glucosio avrebbe scatenato il ballo delle endorfine!
Ale 21 e trenta  siamo a casa con tanto di pigiama e denti lavati. Cio` per dire che i matrimoni cinesi sono rapidissimi al confronto dei nostri. Non appena terminata l`ultima portata tutti gli invitai si alzano in piedi, consegnano la busta rossa con i soldi e vanno via. Veloci come gatti randagi se la svignano, non attardarsi e` un segno di rispetto.
Impressioni dal letto: tanta tenerezza per il padre pugliese dello sposo che nel discorso augurale dice che l`Italia sta attraversando un grave periodo di crisi economica "ma voi cinesi non dimenticate che la nostra meravigliosa tradizione mediterranea e` frutto della millenaria cultura greca" (sto poveretto deve rintracciare nella preistoria qualche barlume di gloria). Tanta incredulita` di fronte al padre della sposa che consegna tre "comandamenti"   alla giovane coppia: rispettarsi, onorare i genitori e lavorare! Lo so che non ci potete credere ma dice proprio che lavorare rendera` grande il paese. Aprite le orecchie cari politici nostri (peccato che non mi leggerete mai)! Inutile dire che l`amore non viene neppure menzionato. Tanto stupore per il cameriere che alla mia richiesta di un bicchiere di acqua me lo fa pagare al pari di uno champagne (stiamo pasteggiando a vino pregiato ed ogni sorta di bevanda immaginabile ma la San Pellegrino va oltre la portata de costi compresi). Tanta rabbia per le costosissime sigarette che vengono esposte in bella vista sul tavolo a disposizione degli invitati, un istigazione a rovinarsi la salute. Tanto ribrezzo per aver mangiato, ignara del contenuto, qualcosa come la bile fresca di serpente. Me lo dira` a fine cena una quindicenne commensale fidanzata con un "diversamente giovane" collega del marito. Chiudo il post perche` qui si potrebbe aprire un capitolo doloroso e allucinante...
Congratulations agli sposi e speriamo che la favola iniziata in maniera originale tra una  ragazza cinese ed uno italiano si concluda invece nel piu` tradizionale dei modi possibili :  e vissero per sempre felici e contenti!


Le premesse in questo caso ci sono tutte!

venerdì 12 ottobre 2012

Se sana vuoi apparire....(seconda puntata)

Ad Agata ovviamente non sono comparsi capelli lunghi come sperava Maria  ma a me, grazie al cielo, nei giorni scorsi erano scomparse le stigmate!
Dico questo perche`, dimenticandomi che domenica prossima andremo ad un matrimonio, ho anche scordato di chiedere al dottore di sospendere i lividi per il fine settimana. Pazienza, siccome si tratta di matrimonio italo/cinese faro` felici gli autoctoni per esser stata tanto coraggiosa da  provare la loro medicina tradizionale ed incuriosiro` i colleghi del consorte con i miei cerchi concentrici sulle spalle "modello ufo".
Ripartendo dall`incontro con il dottore (riporto l`inglese maccheronico della conversazione. Dato che io non parlo cinese lui fa del suo meglio con le reminiscenze dell`inglese, ma poveretto.... Mi scuso con lui per non sapere ancora la sua lingua e prometto di studiarla!)
A proposito di lingua...

"Posso vedere lingua?"
"Certo eccola" . Pero` e` la testa che mi fa male, la cervicale avra` radici cosi` estese da arrivare fino alla lingua? Sara`....
"Ahhhhhhhhhhhhh............Mmmmmmmmmmmmmmmmm............"segue una serie di orridi rumori con la gola che non sto a descrivervi ma almeno non sputa!
Tra l`altro a questi gorgoglii, e tossicchiamenti vari mi sono ormai abituata ed anzi ho capito che non di maleducazione si tratta ma di una pratica di pulizia interna. Magari quest`inverno, tra le mura domestiche, faro` un po` di  esercizio ed esportero` questa tecnica in Italia. Preparatevi.
"E` grave?"
"No non troppo". Pausa lunghissima e riprende mentre me la striglia  con un aggeggio che sembra la spazzola del gatto e fa l`effetto del Folletto quando lo passi al contrario per sollevare il pelo del tappeto e scovare anche la polvere piu` remota.
"Energia  tutta fuori posto! Interrotta."
"Oddio sono in black out" farfuglio con la lingua un po` centrifugata.
"Si, circola nel modo sbagliato."
"Posso vedere unghie?"
"Eccole!" Ma e` sempre la testa che mi fa male, continuo a pensare.
"Ohhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhh.........scuote la testa"
Si` lo so, non ho lo smalto e sono anche tagliate dritte come quelle dei bambini pero` non sono sporche!
"Unghia dice che tu non vai in bagno."
"Non e` vero, no si sbaglia"
"Vai due volte?"
"No , una mi sembra normale."
"No, due volte meglio."
Sorvoliamo, mica posso mettermi a litigare col dottore.
"Comunque erbe molto cattive da bere rimettono testa a posto. Insieme ad agopuntura e............." (segue parola incomprensibile).
I cinesi sono cosi`, molto diretti, in alcune imprevedibili circostanze. In Italia qualunque medico avrebbe detto " Le prescrivo erbe che sono un po` amarognole ma magari aggiungendo il miele andra` meglio".
Qui no. Alla mia proposta di addolcirle ride e dice che va a farmi preparare le erbe, punto e basta.
Segue agopuntura e coppettazione (ecco cos`era la parola incomprensibile) farcite da un lunghissimo discorso in perfetto inglese di un' infermiera su quanto e` bella la Cina, quanto e` delizioso il cibo, quanto il resto del mondo dovrebbe studiare la storia della Cina. Avevo un po` paura, sembrava caricata a molla dal Partito.

Chiude la seduta la consegna di una scatola misteriosa. Sembra un panettone, ma no! Mi dice l`infermeiera, "Sono le erbe amare" (che poi, anche se non lo sottolineava andava bene lo stesso).
"Legga bene le istruzioni che sono dentro, mi raccomando" aggiunge seria.
"Va bene ma capiro` cosa devo fare?"
"Si".
Esco dall`ospedale un po` intontita dai trattamenti ma ancora abbastanza lucida da scattare un paio di fotografie.  Sapevo che a Shanghai da quando ci sono state le olimpiadi avevano vietato ai cittadini di andare in giro in pigiama ma non sapevo che il proibizionismo in questo caso stenta.
Nei pressi dell`ospedale sembra di essere ad un pigiama party. Non parlo dell`interno della clinica, no parlo del quartiere circostante. A quanto pare, per recarsi ad una visita medica o uscire dopo una degenza post operatoria, i cinesi diventano sovversivi.
Vedo anziani in tenuta a fiorelloni chiamare un taxi, scendere da questo indossando pantofole  rosa a forma di maialino, attraversare la strada per recarsi alla fermata della metro in camicia da notte col pizzetto al fondo come se niente fosse.
Non sono allucinazioni, le erbe amare non le avevo ancora prese!
A casa apro finalmente la bella scatolona rossa dove sono stipate una cinquantina di bustine con erbe AMARISSIME insieme ad una lunghissima lettera con la spiegazione tutta rigorosamente in cinese....!


Inutile dire che sono confusa. O l`infermiera pensa che le erbe AMARISSIME  sortiranno un incantesimo ed io, dopo averne bevuta una pozione, saro` in grado di capire le istruzioni oppure, MOLTO PROBABILE, pensa che siccome il cinese e` la lingua piu` importante al mondo io, se voglio guarire, debba in qualche modo passare le notti a studiarlo e basta!




THE END